Installazione Climatizzatori Fissi e Portatili

Climatizzatori Fissi Lombardia Daikin

Installazione Climatizzatori Fissi e Portatili in Lombardia

Ogni estate, puntuale, si ripresenta il tormentone su come scegliere/utilizzare nel modo migliore il climatizzatore. Stavolta proviamo ad allargare un po’ la domanda: quali sono le diverse tecnologie per raffrescare la propria abitazione? Con l’avvertenza che la fretta, spesso, è una cattiva consigliera, perché spinge a preferire una soluzione la più immediata possibile, con pochi o nulli interventi “invasivi” (opere murarie, fori, modifiche degli impianti). Proponiamo allora una mini-guida di orientamento.

Climatizzatori fissi

Tralasciamo gli apparecchi più economici, quelli on/off di vecchia concezione, per concentrarci sui climatizzatori multi-split in pompa di calore elettrica aria-aria, con tecnologia inverter. Sono quelli più efficienti, silenziosi e versatili.

Per prima cosa, bisogna calcolare la potenza necessaria per raffrescare adeguatamente l’appartamento, espressa in BTU (British Thermal Unit). Il punto di partenza allora è 340 BTU/h x mq. Ad esempio, per una stanza di 20 metri quadrati, servirà un apparecchio con una potenza di almeno 6.800 BTU/h.

Tuttavia, è sempre bene affidarsi a un installatore esperto. Un calcolo più preciso, infatti, dovrebbe includere altri fattori, come il grado di isolamento termico della stanza, il numero delle finestre, le caratteristiche degli infissi.

Un errore da evitare è sovradimensionare le singole unità interne, pensando di raffrescare contemporaneamente più ambienti: ogni stanza dovrebbe avere il suoclimatizzatore, per ottenere il massimo beneficio senza far impennare le bollette.

Conviene sempre acquistare modelli in classe A+ o superiore. Quando si esamina l’etichetta energetica, bisogna prestare molta attenzione al rapporto di efficienza energetica stagionale (SEER).

Un valore elevato è indice di massima efficienza: significa che la potenza frigorifera espressa dalla macchina richiede un minore assorbimento di elettricità, rispetto a una macchina con un valore SEER inferiore. Altre due “voci” importanti sono il consumo stagionale di energia, espresso in kWh/anno e i livelli di potenza sonora in decibel delle unità esterne e interne.

Climatizzatori portatili

Mediamente più rumorosi e meno efficienti dei parenti fissi, i climatizzatori portatili sono sicuramente pratici, più economici, facili da installare senza alcuna opera muraria/impiantistica, a differenza di quelli fissi che prevedono l’installazione di uno o più motori esterni.

Sulla reale trasportabilità di questi apparecchi c’è da fare un appunto: è vero che si possono sistemare in qualunque angolo della casa, ma è altrettanto vero che si portano dietro il loro tubo flessibile con diametro di una dozzina di centimetri, indispensabile per eliminare l’aria calda in uscita.

Il tubo, quindi, va innestato in qualche modo in una finestra, con un buco nel vetro o semplicemente appoggiandolo sul davanzale e tenendo la finestra socchiusa (in questo caso, però, si fa entrare aria più calda nell’ambiente). In commercio esistono anche delle guarnizioni da montare tra infisso e telaio, in cui inserire il flessibile, ma non sono granché belle a vedere. C’è da dire, insomma, che alcuni vantaggi dei portatili, tra cui compattezza e funzionalità, vengono un po’ sminuiti dall’antiestetica presenza del tubo.

Fissi, ma senza unità esterna

In alcune circostanze, il problema diventa l’unità esterna: appartamenti senza balconi, edifici storici vincolati, regolamenti condominiali che vietano/limitano l’installazione di queste unità sulle facciate dei palazzi.

Allora si può valutare il climatizzatore fisso monoblocco con tubi a muro: di regola, bisogna praticare due fori del diametro di 16 centimetri (uno di ripresa e uno di mandata) in un una parete perimetrale. Oppure si può scegliere una macchina “tutto in uno”, quindi senza unità esterna, che utilizza l’acqua per raffreddare il condensatore.

Il consumo idrico può arrivare a circa un metro cubo giornaliero nelle giornate estive più calde. Ovviamente, un climatizzatore di questo tipo va collegato con due tubi dell’acqua, in entrata e in uscita.

 

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