• Boom Batterie Fotovoltaico 2024

    La crescita delle energie rinnovabili avrà ripercussioni positive sul mercato dei sistemi di accumulo a batteria. Lo testimoniano i dati pubblicati da Frost & Sullivan in un recente rapporto dal titolo “Global Utility Scale, Grid-Connected Battery Energy Storage System Markets”. Il bilancio del mercato nel 2014 è stato più che positivo, con entrate pari a 0,46 miliardi di dollari. Un trend incoraggiante che è destinato a proseguire nei prossimi anni. Lo studio ha analizzato gli scenari futuri del settore alla luce dell’espansione delle energie rinnovabili. Secondo gli analisti entro il 2024 il mercato dei sistemi di accumulo a batteria raggiungerà la soglia di 8,3 miliardi di dollari. Lo sviluppo del comparto sarà sostenuto da una continua innovazione tecnologica, da programmi di sovvenzioni, tariffe preferenziali e altre politiche governative particolarmente vantaggiose. Gli analisti prevedono un rapido incremento della commercializzazione di soluzioni utility-scale a partire dal 2017. Un trend positivo che assicurerà enormi vantaggi alle aziende più competitive e lungimiranti che negli ultimi anni hanno puntato sull’innovazione tecnologica sviluppando soluzioni all’avanguardia. A dominare il mercato dei sistemi di accumulo nei prossimi anni saranno le batterie agli ioni di litio. La tecnologia attualmente è la più competitiva ed efficiente e almeno per altri 2 o 3 anni manterrà il suo ruolo cruciale nei sistemi utility-scale per la rete. L’industria continuerà a puntare sulle batterie grazie alla progressiva riduzione dei costi di produzione, garantita dalla maggiore richiesta di BESS nel settore energetico, nell’elettronica di consumo e nel mercato delle auto elettriche e ibride. Ross Bruton, analista di Frost & Sullivan, ha illustrato i vantaggi dei sistemi di accumulo a batteria per le reti energetiche del futuro, basate su un apporto sempre maggiore di fonti rinnovabili: I BESS sono in grado di dare flessibilità alla rete per una serie di diverse applicazioni finali. I principali vantaggi sono la fornitura di consolidamento e time-shifting dell’energia rinnovabile distribuita e variabile e di un rapido bilanciamento dell’elettricità a breve termine per i mercati ausiliari. Il rapporto della Frost & Sullivan non trascura le sfide che attendono il mercato dei sistemi di accumulo a batteria. Il settore deve superare alcuni scogli per decollare, tra cui l’assenza di programmi di incentivi adeguati, gli alti costi, la mancanza di offerte chiavi in mano, diverse difficoltà tecnologiche e problemi di natura pratica.

  • Manutenzione fotovoltaico

    Perchè scegliere Lombardia Solare per la manutenzione del tuo impianto fotovoltaico?
    La manutenzione del tuo impianto fotovoltaico è importante e necessaria per garantire la funzionalità nel tempo ed il corretto funzionamento, mantenendo costante la produttività per tutta la vita dell’impianto stimata anche 30/40 anni.

    I mancanti interventi infatti posso comprometterne la produttività e quindi la resa economica.
    Sicurezza, Professionalità, Preparazione ed Esperienza e miglior prezzo!!!
    Sicurezza: I nostri tecnici, con decennale esperienza nel settore operano secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia di Sicurezza.(Rif.: D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)

    Aumento della resa: la manutenzione periodica sul proprio impianto mette al sicuro l’investimento garantendone la resa ed evitando spiacevoli incidenti.
    Convenienza ed Esperienza: grazie all’esperienza decennale maturata, Lombardia Solare è in grado di sottoporre la soluzione ottimale sia in termini economici che tecnico/progettuali.

    Preparazione Tecnologica: Lombardia Solare è costantemente aggiornata rispetto alle novità che il mercato propone per ciò che riguarda tutti i servizi/prodotti inerenti il settore delle Energie Rinnovabili.

  • batteria fotovoltaico tesla

    La Tesla si prepara a sorprendere ancora lanciando sul mercato una nuova generazione di batterie elettriche. L’annuncio è arrivato nelle scorse ore da Elon Musk. Il CEO di Tesla Motors ha svelato che i nuovi accumulatori saranno pronti tra uno-due mesi. L’obiettivo della casa automobilistica californiana è di abbassare i costi delle batterie elettriche, ampliandone il campo di utilizzo.
    La nuova batteria progettata dagli ingegneri Tesla potrà infatti essere rimossa dall’auto e utilizzata anche a casa per coprire il fabbisogno energetico dei consumi domestici. Il tutto a zero emissioni. L’accumulatore sfrutterebbe infatti l’energia fotovoltaica in differita, senza pesare sulla bolletta.
    L’idea della Tesla è nata pensando al mercato californiano. In California gran parte delle abitazioni possiede un impianto fotovoltaico sul tetto e l’energia solare ha raggiunto la grid parity in molte grandi città. La maggioranza dei californiani inoltre possiede come seconda auto un veicolo elettrico.
    Il surplus di elettricità prodotto nei momenti di maggiore irraggiamento solare solitamente viene venduto ai gestori di rete a prezzi molto bassi. Non è infatti possibile consumare in tempo reale tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Questa soluzione permetterà ai possessori di un’auto elettrica e di pannelli solari di dirottare il surplus energetico verso l’accumulatore, utilizzando poi con calma l’energia immagazzinata al momento del bisogno.
    L’idea della Tesla Motors avrebbe ricadute positive sul mercato fotovoltaico. Installare dei pannelli solari sul tetto sarebbe ancora più conveniente, perché la batteria permetterebbe di avere a disposizione energia pulita e low cost anche di notte e nelle giornate nuvolose.
    Secondo le prime informazioni trapelate dalla compagnia, le batterie fotovoltaiche domestiche di Tesla dovrebbero approdare sul mercato europeo già nei prossimi 6 mesi. Elon Musk si è detto molto fiducioso sul successo della tecnologia.
    La corsa di Tesla alla conquista di nuovi mercati continua. Ieri la compagnia ha annunciato di voler produrre 2 mila auto elettriche a settimana già a partire da fine 2015. La casa automobilistica sta reinvestendo gran parte dei suoi introiti in nuovi modelli e sistemi di accumulo sempre più potenti e versatili.

  • la cogenerazione

    La cogenerazione :

    Nelle tecniche di produzione energetica a basso impatto ambientale più sviluppate negli ultimi anni, un posto d’eccellenza è occupato senza dubbio dalla cogenerazione, vale a dire quel processo combinato che consente di produrre simultaneamente energia termica ed elettrica a partire da un unico impianto. Co-generare, infatti, significa dar vita ad elettricità ed energia termica contemporaneamente sfruttando una sola fonte energetica, superando così i limiti delle centrali termiche convenzionali.
    Negli impianti di riscaldamento tradizionali, la maggior parte dell’energia prodotta dalla combustione (circa il 60%) viene persa sotto forma di calore e solo la restante parte (30-35%) viene effettivamente utilizzata.
    In un impianto di cogenerazione, invece, questo calore viene recuperato e convertito nuovamente in energia termo-elettrica pronta all’uso, con un conseguente miglioramento delle prestazioni dell’impianto pari all’80-90% della sua massima efficienza energetica.
    A differenza delle centrali termiche di vecchio tipo, inoltre, un sistema basato sul principio della cogenerazione non necessita di due impianti separati (uno per produrre energia elettrica, l’altro termica), ma è sufficiente un unico impianto alimentato da una sola fonte (gas, biodiesel, metano, ecc), il ché consente un ulteriore risparmio sui costi di installazione e manutenzione dell’impianto stesso.

    In altre parole, grazie alla cogenerazione è possibile ottenere una quantità di energia doppia rispetto ad un sistema convenzionale (a parità di combustibile utilizzato), abbassando notevolmente i costi di impiantistica: un vantaggio non indifferente, sia in termini economici che ambientali, visto che anche le emissioni di CO2 diminuiscono conseguentemente.

    La definizione di cogenerazione ad alto rendimento è stata recepita in Italia con il decreto legislativo 8 del 2007, il quale stabilisce che per ‘alto rendimento’ si intende un impianto capace di assicurare un risparmio energetico pari o superiore al 10%, compresi i sistemi di piccola o micro-cogenerazione se in grado a fornire un risparmio di energia primaria per un valore superiore a zero. Recentemente, inoltre, il Parlamento Europeo ha riconosciuto l’importanza della cogenerazione ai fini del raggiungimento degli obiettivi fissati da Protocollo di Kyoto e ha promosso una serie di provvedimenti atti a incentivare questa tecnica di produzione energetica.

    Negli ultimi tempi, la cogenerazione ha conosciuto un’interessante evoluzione con la trigenerazione, vale a dire un processo che consente di produrre simultaneamente (e sempre da un’unica fonte) energia termo-elettrica e acqua refrigerata, utile per alimentare gli impianti di condizionamento o di raffreddamento dei macchinari industriali.
    Impianto di cogenerazione in dettaglio:
    Dunque, la cogenerazione ad alto rendimento e la trigenerazione presentano indubbiamente notevoli vantaggi economici, ecologici ed energetici. Sotto il profilo economico, co-generare significa produrre energia a prezzi più convenienti, investire in una forma di produzione energetica innovativa, andare incontro ad un periodo di assorbimento dei costi di allestimento dell’impianto molto breve. Dal punto di vista energetico, invece, la cogenerazione consente di aumentare l’efficienza energetica dell’impianto, abbassare i consumi e recuperare il calore sprigionato convertendolo in energia subito riutilizzabile. Tutto questo comporta un abbattimento non indifferente delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e una maggiore indipendenza dalle fonti energetiche fossili.
    Investire in un pianto di cogenerazione significa anche accedere ad una serie di incentivi economici per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, erogati in Italia dal Gestore dei Servizi Energetici. I benefici indotti dal sistema di incentivazione statale per la cogenerazione si traducono in:

    Priorità della distribuzione dell’energia elettrica immessa in rete
    Esenzione dell’obbligo di acquisto delle Certificazioni Verdi previsti dal GSE
    Defiscalizzazione del combustibile utilizzato per alimentare l’impianto di cogenerazione con applicazione dell’accisa più bassa
    Scambio sul posto dell’energia tra il singolo produttore e il gestore della rete, con quotazione dell’energia venduta su base annuale e non oraria
    Ottenimento dei titoli di efficienza energetica (Certificati Bianchi, TEE) per la quantità di petrolio risparmiato

    Lombardia Solare opera nel business della Cogenerazione Industriale attraverso la vendita di diversi impianti presso importanti società.

     

  • monitoraggio fotovoltaico

    Il monitoraggio di un impianto fotovoltaico è fondamentale per il corretto funzionamento dello stesso impianto.

    E per salvaguardare l’investimento effettuato. Ogni possessore di impianti fotovoltaici può chiaramente controllare direttamente sul display del proprio inverter le informazioni principali di funzionamento del prorpio impianto, come potenza istantanea (kW), energia (kWh) prodotti, potenza di picco del giorno (kWp), correnti e tensioni di stringa ecc.

    Spesso però anche leggendo queste informazioni non si è in grado di capire se il proprio impianto fotovoltaico stia funzionando a pieno regime cioè con un buon rendimento. Sarebbe necessario confrontare la propria produzione con altri impianti fotovoltaici in funzione (ammesso che questi funzionino bene) per avere un indice di paragone e capire il rendimento del prorpio.

    Ci sono delle cause “nascoste” che abbassano il rendimento complessivo dell’impianto fotovoltaico, nascoste perchè è difficile scovarle e correggerle senza avere un buon sistema di monitoraggio che memorizzi l’andamento dei parametri fondamentali in tempo reale, 24 ore su 24.

    Come funziona

    L’App  ti permette di tenere facilmente sotto controllo il tuo conto energia.

    Se vuoi sapere di più chiamaci…..

    Da oggi con l’App sarà facile controllare quanto stai ricevendo e valutare quanto rapidamente stai recuperando il tuo investimento!

  • lavaggio pannelli fotovoltaici

    I sistemi automatici per la pulizia dei pannelli fotovoltaici (Robot per la pulizia dei pannelli solari) sono pratici da usare ma richiedono un investimento iniziale che chi possiede “solo” un piccolo impianto domestico non sempre vuole affrontare. Così, se i robot per la pulizia degli impianti solari possono essere convenienti per le aziende, un privato che vuole cimentarsi autonomamente nell’opera di manutenzione ordinaria dell’impianto, può contare sui nostri consigli!

    Quanto spesso bisogna pulire i pannelli solari?

    La pulizia di un impianto fotovoltaico rientra nelle opere di manutenzione ordinaria e la frequenza dipende soprattutto dalla posizione dell’impianto e dalle esigenze indicate nella garanzia del produttore. La frequenza aumenta per:
    -gli impianti fotovoltaici installati nei pressi di una zona marina (per la presenza di sabbia, resina, sali…)
    -gli impianti solari installati vicino ad alberi (per la presenza di detriti, fogliame, resine e altre sostanze arboree)
    -gli impianti fotovoltaici installati a ridosso di una zona industriale (per la presenza di fuliggine e residui di vario genere)
    -gli impianti solari installati vicino la ciminiera di un camino/stufa (per la presenza di fuliggine)
    -gli impianti solari posti in zone ventose (trasportano detriti, polveri, sporcizia…)
    -gli impianti che, per qualche oscuro motivo, diventano il deposito delle deiezioni dei veolatili.
    -la frequenza delle piogge

    Gli impianti solari moderni sono progettati per durare oltre 30 anni ma solo se adeguatamente mantenuti e controllati. Una pioggia può bastare a spazzar via polveri e detriti, ma diventa più difficoltoso quando il pannello è oggetto di incrostazioni, depositi di fogliame o peggio ancora, macchie d’acqua che col tempo possono danneggiare permanentemente il vetro. Un altro problema da fronteggiare è la collocazione dell’impianto: il solare a uso residenziale sfrutta la superficie del tetto per produrre energia, quindi i moduli fotovoltaici da pulire diventano difficili da raggiungere. Per agevolare la pulizia fai da te dell’impianto fotovoltaico, in commercio sono disponibili dei kit per lavare i pannelli solari che sfruttano acqua demineralizzata (quella impiegata per l’allestimento di acquari!) e/o prodotti detergenti specifici.

    La risposta
    Le prime ore del mattino sono perfette per lavare i pannelli solari: la rugiada depositata sui pannelli nelle ore notturne può contribuire ad “ammorbidire” la sporcizia. Un impianto solare posto in posizione favorevole, dovrebbe essere lavato ogni qualche anno.

  • Assicurazione fotovoltaico

    Un ombrello per proteggere gli investimenti nelle energie alternative. Con lo sviluppo della green economy sta piano piano crescendo anche il mercato delle polizze per gli impianti che utilizzano energia rinnovabile, sia per le aziende che per i privati cittadini. Queste assicurazioni garantiscono una serie di coperture e vengono acquistate da chi installa sul tetto della propria casa l’impianto fotovoltaico, in aggiunta alla tradizionale polizza per l’abitazione (che di norma non copre questi impianti).

    Il costo?

    È contenuto: i premi si possono pagare ogni anno o per l’intera durata di 20 anni del Conto energia, il provvedimento che disciplina gli incentivi per privati, imprese ed enti pubblici.
    LA COPERTURA

    Le polizze in genere appartengono alla categoria «all risk» (tutti i rischi) e tutelano i danni causati all’impianto da eventi di vario tipo. Molte polizze coprono anche le calamità naturali (come terremoto, frane, alluvioni), i danni diretti (come per esempio la rottura dell’impianto) e anche quelli indiretti (la mancata erogazione di energia causata dalla rottura). Tra le altre coperture previste troviamo:
    – furto: si viene risarciti in caso di sottrazione dell’impianto assicurato o di alcune sue parti
    – danni causati da fenomeni elettrici
    – guasti meccanici al macchinario
    – responsabilità civile: il paracadute si apre per garantire il proprietario dell’impianto dai danni provocati a terzi.

     

    I VINCOLI

    Prima di sottoscrivere una simile polizza bisogna prestare molta attenzione perché i contratti si differenziano sia nell’ampiezza delle garanzie, sia sui limiti di risarcimento. Va verificato prima di tutto il massimo indennizzo che viene riconosciuto, ad esempio, nel caso in cui l’impianto sia danneggiato da una tromba d’aria, oppure da una calamità naturale: in questi casi il rimborso è in genere limitato al 50% (massimo indennizzo di 6 mila euro sui 12 mila assicurati).
    Alcune compagnie, come Zurich, rimborsano sempre fino al 100% del valore assicurato dell’impianto.

    Importante per i grandi impianti è la garanzia «danni indiretti», che risarcisce la mancata produzione di energia a causa di guasti all’impianto: in questi casi viene risarcito, a partire dal quarto giorno, un indennizzo tra i 10 e i 50 euro al giorno, per un massimo di 90 giorni.

  • Batterie per fotovoltaico

    L’accumulo è un settore in rapida trasformazione e di particolare complessità, nel quale l’Italia è oggi allineata con in paesi capofila, ma con una normativa esigua che corre il rischio di fare dei danni a un settore promettente e nel quale abbiamo una leadership tecnologica. Prova di ciò è il recente provvedimento del GSE che anche e soprattutto preso «nelle more della definizione e della completa attuazione del quadro normativo e delle regole applicative», non consente «alcuna variazione di configurazione impiantistica che possa modificare i flussi dell’energia prodotta e immessa in rete dal medesimo impianto (a fonte rinnovabile già ammessi agli incentivi N.d.R.),come ad esempio la ricarica dei sistemi di accumulotramite l’energia elettrica prelevata dalla rete».

    La preoccupazione ufficiale del GSE è quella di evitare abusi come quelli del prelievo di elettricità dalla rete e la successiva immissione grazie ai sistemi d’accumulo come prodotta da rinnovabili, lucrando sugli incentivi. Se da un lato è comprensibile questo fatto, sotto un altro punto di vista bisogna dire che il GSE dovrebbe avere tutti gli strumenti per scovare e reprimere frodi di questo tipo, come le analisi storiche circa la produzione, sia dei singoli impianti, sia di quelli aggregati sul territorio e le anomalie rispetto a condizioni meteorologiche. La reazione al GSE non si è fatta attendere.

    «La nota – affermano da ANIE, la Federazione delle imprese elettriche ed elettroniche – evidenzia come sia ormai necessario e urgente il completamento del processo di normazione tecnica e regolazione delle modalità di connessione alla rete dei sistemi di accumulo per l’ottimizzazione dell’energia autoprodotta dagli impianti a fonte rinnovabile in bassa e media tensione», e aggiunge Nicola Cosciani, Presidente Gruppo Sistemi di Accumulo, ANIE Energia «è evidente che c’è un forte interesse da parte degli operatori di mercato a installare i sistemi di accumulo nell’ambito degli impianti a fonti rinnovabili per migliorare l’autoconsumo e, quindi, ridurre i costi dell’energia elettrica».

    Vediamo una panoramica della normativa oggi in vigore a cominciare dalle linee guida che sono:

    • D.Igs. 3 marzo 2011, n. 28 Attuazione della direttiva 2009/28/ CE sulla promozione dell’uso dell’ener­gia da fonti rinnovabili, recante modi­fica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE;
    • D.Igs. 1 giugno 2011, n. 93 Attuazione delle direttive 2009/72/ CE, 2009/73/CE e 2008/92/CE relative a norme comuni per il mer­cato interno dell’energia elettrica, del gas naturale e a una procedura comunitaria sulla trasparenza dei prezzi al consumatore finale indu­striale di gas e di energia elettrica, nonché abrogazione delle direttive 2003/54/CE e 2003/55/CE;
    • Delib. AEEG ARG/elt 199/11 Disposizioni dell’Autorità per l’ener­gia elettrica e il gas per l’erogazione dei servizi di trasmissione, distribu­zione e misura dell’energia elettrica per il periodo di regolazione 2012­2015 e disposizioni in materia di condizioni economiche per l’erogazio­ne del servizio di connessione.

    Mentre per quanto riguarda i meccanismi incentivanti abbiamo:

    • Delib. AEEG ARG/elt 199/11 (Allegato A – TIT) Testo integrato delle disposizioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per l’erogazione dei servizi di trasmissione e distribuzione dell’ener­gia elettrica (periodo di regolazione 2012-2015);
    • Delib. AEEG ARG/elt 39/10 Procedura e criteri di selezione degli investimenti ammessi al trattamento incentivante di cui al comma 11.4 lettera d) dell’Allegato ad alla delibe­razione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas 29 dicembre 2007, n. 348/07;
    • Delib. AEEG 288/2012/R/eel Procedura e criteri di selezione dei progetti pilota relativi ai sistemi di accumulo ammessi al trattamento incentivante;
    • Determina AEEG 8/2012 Presentazione delle istanze di am­missione dei progetti pilota relativi ai sistemi di accumulo al trattamento incentivante di cui al comma 1.5 della deliberazione 12 luglio 2012, 288/2012/R/ee;
    • Delib. AEEG 43/2013/R/eel Approvazione dei progetti pilota relati­vi ai sistemi di accumulo da realizzarsi sulla rete di trasmissione nazionale, rientranti nel Programma di Adegua­mento dei sistemi di sicurezza e dife­sa 2012-2015;
    • Delib. AEEG 66/2013/R/eel Approvazione di progetti pilota relativi ai sistemi di accumulo da realizzarsi sulla rete di trasmissione nazionale, rientranti nel Piano di Sviluppo 2011, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

    e infine abbiamo un’altra serie di provvedimenti connessi che interessano il settore:

    • Regole Tecniche di Connessione AT, MT e BT;
    • A.17: Sistemi di controllo e protezione delle centrali eoliche [Prescrizioni tecniche per la connessione]) A.68 Impianti di produzione fotovoltaica – Requisiti minimi per la connessione e l’esercizio in parallelo con la rete AT CEI 0-16: Regola tecnica di riferimen­to per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle impre­se distributrici di energia elettrica CEI 0-21: Regola tecnica di riferime, per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica;
    • Delib. ARG/elt 160/11 Avvio di procedimento per la formazione di provvedimenti in materia di regolazione del servizio di dispacciamento;
    • Delib. AEEG ARG/elt 198/11 (TIQE). Testo integrato della regolazione della qualità dei servizi di distribuzione e misura dell’energia elettrica – Periodo di regolazione 2012-2015;
    • Delib. 84/2012/R/eel e s.m.i. Interventi urgenti relativi agli impianti di produzione di energia elettrica, con particolare riferimento alla genera­zione distribuita, per garantire la sicu­rezza del sistema elettrico nazionale;
    • D.min. 5 luglio 2012 Attuazione dell’art. 25 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici (Quinto Conto Energia);
    • Delib. AEEG 281/201 2/R/efr e s.m.i. Revisione del servizio di dispacciamento dell’energia elettrica per le unità di produzione di energia elettrica alimentate da fonti rinnovabili non programmabili.

    Vediamo a livello sintetico che quadro offre questo complesso normativo. Le linee guida sanciscono una serie indirizzi importanti quali l’integrazione dei sistemi in quadro complessivo quale quello delle rinnovabili non programmabili, la possibilità di realizzare e gestire questi sistemi da parte del gestore della rete e dei distributori d’elettricità, la proposta di riconoscimenti tariffari sul fronte dell’accumulo elettrochimico all’interno degli investimenti della rete di trasmissione nazionale, la conferma del ruolo di punta e di guida delle tecnologie basate sulle batterie e la necessità di testare i sistemi per consentirne lo sviluppo tecnologico.

    Per quanto riguarda gli incentivi questi sono accessibili ai soli “soggetti regolati”, facendo riferimento a una serie di progetti pilota e nel periodo 2012-2015. Agli interventi relativi al sistema di trasmissione viene riconosciuta una remunerazione del capitale netto dell’8,4% con una maggiorazione del 2% per 12 anni, per investimenti pilota con accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, mentre per gli investimenti relativi al sistema di distribuzione il tasso di remunerazione è del 8,6% con un tasso aggiuntivo del 2% per i progetti pilota che rispettino determinati criteri di selezioni che devono essere ancora definiti dall’AEEG.

    Le intenzioni del legislatore, quindi, sono state quelle di testare, con una serie di oculati interventi dei progetti pilota su tecnologie promettenti, con un occhio a quello che sarà il punto centrale, l’ottimizzazione della produzione da fonti rinnovabili, ma nel frattempo il segmento sta correndo veloce e di ciò sono consci i tedeschi che hanno incentivato l’accumulo domestico accoppiato a sistemi a fonti rinnovabili per il 30% in conto capitale.

    In Italia, e anche in altri paesi, sta però montando la fronda di produttori e distributori elettrici che vedono una possibile erosione del mercato energetico dovuta ai sistemi d’accumulo per autoconsumo, questione che sarà al centro del dibattito, e dello scontro, nei prossimi mesi. Non deve ripetersi, infatti, ciò che è accaduto per i Seu che aspettano il pronunciamento dell’AEEG da cinque anni. I prossimi dodici mesi saranno cruciali per l’accumulo in Italia e in mancanza di un quadro regolatorio certo, completo, competitivo e incentivante rischiamo di perdere l’ennesimo treno industriale. Con tutte le conseguenze del caso.

  • come aumentare la produzione del fotovoltaico

    Come aumentare la produzione di energia elettrica

    Incrementare le prestazioni del proprio impianto fotovoltaico è fondamentale. Un miglioramento della produttività infatti comporta una maggiore produzione di energia elettrica nell’anno e di conseguenza più soldi guadagnati con il Conto Energia (per chi ancora ne beneficia) o risparmio in bolletta. I comportamenti da mettere in atto sono pochi e semplici e li illustreremo oggi in questa guida.

    Per prima cosa è necessario controllare l’insolazione dei moduli che devono essere esposti sempre alla luce del sole. Solitamente gli impianti vengono installati in estate o primavera, quando la stella a noi più vicina è in alto. I tecnici hanno degli strumenti per studiare il movimento solare durante tutto l’arco dell’anno, quindi sono in grado di prevedere eventuali ombreggiature che possono crearsi durante le ore della giornata, specie al mattino presto o al tardo pomeriggio.

    Ciò però non sempre accade. Un’ombra potrebbe non essere stata prevista. Un palo della luce, un albero, un edificio. Tutto potrebbe frapporsi tra sole e modulo fotovoltaico. Un pannello in ombra fa decadere le prestazioni. Non solo le sue, ma anche di tutti i moduli a lui connessi nella stessa stringa. Ove possibile quindi rimuovere l’ostacolo oppure spostare il modulo in ombra.

    In secondo luogo è bene pulire costantemente i pannelli fotovoltaici, specie dopo una pioggia o dopo giorni di vento da sud che magari hanno portato sabbia. C’è anche il guano degli uccelli che compromette l’efficienza di un modulo. Basta armarsi di una spugna e di acqua e lavare il vetro dei moduli. Se non riusciamo a raggiungerli bisogna comprare una stecca, la stessa che usano i lavavetri ai semafori. Attenzione a non utilizzare prodotti abravisi, troppo aggressivi o spazzole che potrebbero graffiare il vetro che comprometterebbero il buon funzionamento del modulo stesso.

    Installazione fotovoltaico

    Utilizziamo pannelli fotovoltaici ad alto rendimento. Al momento dell’acquisto dei moduli, uno degli indici che dobbiamo prendere a riferimento è l’efficienza. Si tratta del rendimento: soltanto una parte dell’energia che proviene dal Sole viene infatti sfruttata per la conversione in elettricità. Parliamo solitamente di valori compresi tra il 13 ed il 20% per moduli in silicio cristallino (mono o poli) e del 9-12% per i pannelli a film sottile.

    Sul mercato ci sono moduli ad alto rendimento, ad esempio i Sunpower e i Panasonic. Sono unici nel loro genere perchè riescono ad avere efficienze del 20% contro una media del 15%. Significa produrre più energia elettrica sfruttando lo stesso spazio di occupazione del modulo. Ovviamente dobbiamo mettere in conto una spesa maggiore per il loro acquisto.

    Inseguitori solari e registro produzione

    Un incremento nella produzione di energia elettrica nell’arco dell’anno si può avere anche grazie al utilizzo degli inseguitori solari. I moduli vengono montati su supporti dotati di motore elettrico che ruota seguendo il movimento del Sole. I panelli saranno sempre esposti perpendicolarmente ai raggi del sole, di conseguenza l’esposizione sarà massima e la produzione maggiore. Una parte però dell’elettricità prodotta in più verrà assorbita dal motore stesso che ha bisogno dell’alimentazione per il suo funzionamento. Costi maggiori anche per l’acquisto degli inseguitori solari.

    Teniamo sempre un registro della produzione. Conserviamo un quaderno su cui segniamo il rendimento giornaliero. Dai contatori è facile prendere nota di quanto abbiamo prodotto durante il giorno. Avremo così in pugno il controllo della situazione in caso di anomalie o calo della produzione riusciremo subito ad accorgerci che qualcosa non va e a intervenire subito.

    Potrebbe essere un guasto ad un modulo, un’ombreggiatura improvvisa causata dallo svolazzamento di un lenzuolo che si è andato a posare sopra un pannello, oppure addirittura del furto di qualche modulo. Ricordiamoci che per prevenire i furti esistono in commercio degli ottimi allarmi specifici per pannelli fotovoltaici.

  • Installazione Fotovoltaico Aeroporto

    • Il primo aeroporto del mondo alimentato solo da fotovoltaico

    • Lo scalo di Cochin, nel Kerala, è collegato ad un impianto fotovoltaico da 12 MWp che soddisfa ampiamente le sue esigenze energetiche

    Il primo aeroporto del mondo alimentato solo da fotovoltaico

     

    (Rinnovabili.it) – Un impianto fotovoltaico da 46 mila pannelli solari, disposti su una superficie di 180 mila metri quadri di terreno per fornire energia pulita all’aeroporto Cochin, il quarto più grande dell’India in termini di traffico internazionale di passeggeri.

    Secondo quanto affermato dai funzionari dell’aeroporto, che si trova nello stato sud-occidentale del Kerala, l’impianto permetterà al complesso di diventare «assolutamente power neutral», e produrrà anche un surplus di energia che verrà immessa nella rete elettrica dello Stato.

     

    Il primo aeroporto del mondo alimentato solo da fotovoltaico 2I designer del progetto dicono che la schiera di pannelli solari potrà fornire tra 50 e 60 mila kWh di energia elettrica ogni giorno. L’impianto da 12 MWp è stato commissionato alla multinazionale tedesca Bosch, ed è costato 9.5 milioni di dollari.

    «Quando abbiamo preso in considerazione il peso economico della nostra bolletta elettrica, abbiamo preso in considerazione varie possibilità – ha spiegato VJ Kurian, amministratore delegato di Cochin International – Noi consumiamo in tutto 48 mila kWh di energia al giorno. Quindi, se siamo in grado di produrre questa quantità restando saldamente ancorati ad un modello di sviluppo sostenibile delle infrastrutture, seguiamo questa strategia e siamo in grado di inviare anche un messaggio al mondo. Ora, questo è diventato il primo aeroporto al mondo che opera interamente alimentato da energia solare. In realtà, stiamo producendo alcuni megawatt di energia supplementare, che contribuisce alla rete elettrica dello Stato».

     

    Il governo ha invitato altri aeroporti a seguire l’esempio dello scalo del Kerala. Il Netaji Subash Chandra Bose, l’Aeroporto Internazionale di Calcutta, nel Bengala occidentale, sta già progettando di costruire un impianto solare da 15 MW su 240 mila metri quadri di terreno.

    Anche fuori dall’India le cose si muovono: il nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico si propone di essere il più sostenibile del mondo quando verrà completato, nel 2018. Anche il Terminal 2 dell’aeroporto di Heathrow, a Londra, con la ristrutturazione sarà alimentato in buona parte dall’energia solare.